Brivaracetam ( UCB 34714; Briviact ) è una terapia aggiuntiva per il trattamento dei pazienti adulti con crisi parziali.
Simile a Levetiracetam ( Keppra ), Brivaracetam agisce come un ligante ad alta affinità della proteina 2A della vescicola sinaptica; è stato dimostrato essere da 10 a 30 volte più potente di Levetiracetam.
Inoltre, Brivaracetam non condivide l'attività inibitoria di Levetiracetam sui canali ad alto voltaggio Ca(2+) e sui recettori AMPA, ed è stato segnalato agire come un parziale antagonista sui canali del sodio voltaggio-dipendenti neuronali.
Il profilo farmacocinetico di Brivaracetam è favorevole e lineare, e subisce un ampio metabolismo in composti inattivi, principalmente attraverso l'idrolisi del suo gruppo acetamide.
Inoltre, esso non interagisce in modo significativo con altri farmaci antiepilettici e più del 95% viene escreto con l'urina, con una frazione invariata pari a 8-11%.
Brivaracetam ha una emivita di circa 8-9 ore e di solito è somministrato due volte al giorno.
Fino ad oggi, una vasta gamma di studi sperimentali hanno riportato l'efficacia di Brivaracetam per quanto riguarda le crisi parziali e generalizzate.
Negli esseri umani, sei studi, randomizzati, controllati con placebo, e due meta-analisi hanno evidenziato l'efficacia, o la buona tollerabilità di Brivaracetam come terapia addizionale nel trattamento dei pazienti con crisi parziali non-controllate.
Gli studi clinici hanno esaminato un ampio range di dosaggio di Brivaracetam ( 5-200 mg ), ma il dosaggio più adatto per l'uso clinico sembra essere quello compreso tra 50 e 100 mg/die.
Le reazioni avverse più comuni di Brivaracetam sono risultate lievi-moderate, transitorie, spesso con miglioramento nel corso del trattamento, e consistono principalmente di sintomi a livello del sistema nervoso centrale, come stanchezza, vertigini e sonnolenza. ( Xagena2015 )
Ferlazzo E et al, Neuropsychiatr Dis Treat 2015; 11: 2967-2973
Neuro2015 Farma2015